Come dicevamo,il cascinale si può dividere in ben quattro tipologie: a corte chiusa, dove gli edifici presenti sono distribuiti in modo da formare un quadrato.
A corte aperta dove gli edifici presenti formano un rettangolo con un lato aperto senza edifici; ad edifici separati dove non c'è una vera e propria corte anche se gli edifici presenti sono gli stessi del classico cascinale, ed infine a corpo unico, dove compare un unico edificio.
Le tenute agricole dei cascinali sono spesso improntate sulla produzione dei cereali quali: grano, avena, mais, orzo e riso e sull'allevamento bovino; ad esempio l'intera Pianura Padana, produce riso nei cascinali e ricopre oltre il cinquanta percento della produzione mondiale.
Data la loro posizione geografica nella Bassa Pianura, e con la presenza di fontanili e di roggie; i cascinali si sono specializzati nella produzione di marcite; consentendo in questo modo l'allevamento e la produzione dei bovini in concomitanza con la produzione agricola, questo binomio, è stato il punto di forza della regione lombarda a partire dai primi anni del '700.
All'interno del cascinale, vi è inoltre un dieci percento di una consistente rete di irrigazione, moltissime cascine infatti grazie a questa opportunità si dedicano alla pioppicoltura, come per la Pianura Padana, che è ricca di pioppeti. In passato venivano coltivati anche i gelsi per l'allevamento dei bacchi da seta, gli olmi, i platani, i salici e le querce.
In Italia i cascinali erano in uso anche in passato, quando in Inghilterra vennero sperimentate nuove innovazioni in campo agricolo il nostro Paese le utilizzava già da moltissimo tempo.
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